Le fragole contro la gastrite

Sempre più evidenze dimostrano come una corretta alimentazione possa essere d’aiuto nel contrastare l’insorgenza e rallentare la progressione di diverse patologie; infatti una dieta ricca in frutta e verdura è spesso associata ad una minore incidenza di disturbi cardiovascolari, malattie neurologiche e alla possibilità di prevenire alcune forme tumorali.

L’infiammazione della mucosa gastrica (o gastrite) è un fenomeno molto comune, dovuta a diverse cause, tra cui le infezioni da Helicobacter pylori. Questo batterio è in grado di sopravvivere nell’ostile ambiente gastrico inducendo un’infiammazione cronica che, se trascurata, può evolvere in ulcera gastrica o tumore. Tra le altre cause di gastrite vi sono l’abuso di alcol, di farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS) o le reazioni autoimmuni.

È importante sottolineare che per trattare le infiammazioni gastriche non si possono utilizzare i più comuni farmaci anti-infiammatori, perché il loro uso, specie se prolungato, favorisce la formazione di lesioni a livello della mucosa gastrica proprio a causa del loro meccanismo d’azione, peggiorando il quadro generale. È quindi utile trovare un approccio alternativo, anche attraverso l’uso di prodotti di origine vegetale, come supporto a questa condizione.

Con la dieta possiamo assumere diversi composti bioattivi come vitamine, minerali (composti nutritivi) o polifenoli (composti non nutritivi), attraverso il consumo di frutta e verdura, e tali composti hanno la potenzialità di svolgere un ruolo protettivo nei processi infiammatori.

All’interno del nostro Dipartimento, una delle linee di ricerca condotte nel laboratorio di farmacognosia, coordinato da Mario Dell’Agli, riguarda proprio lo studio di molecole di natura polifenolica in grado di ridurre l’infiammazione gastrica.

Le fragole sono un prodotto molto consumato nella dieta occidentale sia come frutto fresco sia sotto forma di prodotti derivati, come bevande e yogurt. Questo alimento risulta particolarmente apprezzato, non soltanto per le sue qualità organolettiche e sensoriali, ma anche per il suo profilo nutrizionale, infatti costituisce una ricca fonte alimentare di vitamine, sali minerali, fibre, fruttosio e composti polifenolici, in particolare antociani (i composti responsabili dell’acceso colore rosso) e tannini (i composti responsabili del potere astringente e amaricante tipico di alcuni frutti acerbi), questi ultimi oggetto della seguente ricerca.

Dai frutti di fragola comune (Fragaria X ananassa Duch.) e fragola selvatica (Fragaria vesca L.) sono stati preparati degli estratti ricchi in tannini. Lo studio condotto sulle colture cellulari, utilizzando cellule gastriche umane ha dimostrato che questi estratti sono in grado di ridurre l’infiammazione bloccando uno dei suoi più importanti mediatori, NF-κB, un fattore di trascrizione nucleare che regola diversi geni pro-infiammatori.

Inoltre i tannini si sono rivelati stabili anche quando sottoposti a processi di digestione gastrica simulata in laboratorio, suggerendone quindi un potenziale uso a livello dello stomaco. Se confermato da ulteriori studi, il consumo di fragole, o in generale dei tannini in esse contenuti, potrebbe quindi rivelarsi un valido contributo nel contrastare l’insorgenza di patologie infiammatorie a carico di quest’organo.


Pubblicato

in

da

Commenti

3 risposte a “Le fragole contro la gastrite”

  1. […] raccontato in articoli precedenti (Le fragole contro la gastrite e Scopriamo i segreti delle fragole), il nostro Laboratorio ha già condotto diversi studi sulla […]

    1. Avatar Francesco ROCCARO
      Francesco ROCCARO

      Non so da dove avete preso queste informazioni, ma sono assolutamente false. Le fragole in quanto cibo ad alto contenuto acido,sono assolutamente controindicate nel reflusso e/o concomitante gastrite. Tutti gli studi scientifici lo dimostrano.

  2. Avatar Enrico Sangiovanni
    Enrico Sangiovanni

    Gentile Francesco,
    La ringrazio per aver condiviso le sue osservazioni, che rappresentano sempre uno stimolo utile al confronto.
    Ci tengo a precisare che l’articolo non intendeva suggerire il consumo diretto di fragole in presenza di gastrite o reflusso gastroesofageo. La ricerca descritta, condotta direttamente nel nostro laboratorio, riguarda una specifica frazione di estratto di fragola, particolarmente ricca in tannini, e il suo potenziale effetto antinfiammatorio osservato in colture cellulari di cellule gastriche umane. È dunque su questa componente che si concentra l’interesse scientifico, nell’ottica di un possibile utilizzo salutistico, pensiamo ad esempio a potenziali integratori contenenti queste sostanze.
    Comprendiamo che, nella pratica clinica, il consumo di fragole possa essere sconsigliato in alcuni casi per via della loro acidità, sebbene l’effetto possa variare a seconda di fattori come la quantità assunta e la sensibilità individuale.
    Il nostro studio, in ogni caso, si propone di indagare le proprietà di una classe specifica di composti bioattivi contenuti nel frutto, senza promuovere il consumo diretto delle fragole in contesti patologici, ma semmai suggerendone una possibile valorizzazione in ottica preventiva.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.