L’etnofarmacologia è una scienza che utilizza un approccio scientifico per studiare gli usi tradizionali di prodotti provenienti dal mondo vegetale. È di grande interesse per il Laboratorio di Farmacognosia ricercare ciò che è stato tramandato e capire se questi usi hanno delle fondamenta scientifiche in termini di attività biologiche benefiche sull’organismo umano.
Uno degli studi condotti in questi ultimi anni riguarda lo studio del sommacco, scientificamente chiamato Rhus coriaria L., il cui frutto è tradizionalmente utilizzato come spezia nella regione mediterranea (molto noto è il sommacco siciliano) e nel Medio Oriente (principalmente in Turchia, Iran e Libano). Sotto forma di spezia è usata in cucina da millenni, ha un sapore acidulo, e viene aggiunta a vari alimenti come riso, verdure, piatti a base di carne e stufati.
Non solo in cucina, le proprietà medicinali di R. coriaria sono note fin dall’antichità: nella medicina popolare i frutti sono utilizzati per trattare indigestioni, per alleviare le malattie dello stomaco, ulcere, disturbi intestinali, in caso di dermatiti, di emorragie, di iperglicemia, come diuretico e antisettico.
Il nostro gruppo di ricerca, ospitando una ricercatrice iraniana che ha portato con sè questi frutti dal suo Paese d’origine, ha già lavorato su questa matrice vegetale, dimostrando l’attività biologica del sommacco in un modello di infiammazione cutanea indotta da TNFα, come già raccontato in un precedente post.
In seguito a questi risultati e attirati dal forte utilizzo del sommacco come spezia, abbiamo voluto esplorare un suo potenziale ruolo nei disturbi infiammatori concentrandoci sulla gastrite indotta da Helicobacter pylori. Lo studio ha portato a dei risultati avvincenti: varie tipologie di estratti del frutto di R. coriaria, analizzati per il loro contenuto in polifenoli, sono stati studiati nel modello di infezione di H. pylori in cellule epiteliali gastriche.
È stato quindi dimostrato che gli estratti hanno proprietà antinfiammatorie, inibendo l’attivazione di NF-kB (un fattore chiave della cascata infiammatoria) e il conseguente rilascio di IL-8, oltre che anti-batteriche nei confronti di H. pylori. Gli estratti sono stati valutati anche dopo esser stati sottoposti a un processo di digestione gastrica, processo mirato a mimare il passaggio che, in quanto spezia da cucina, subisce passando dalla cavità buccale e in seguito nello stomaco. I risultati hanno mostrato il mantenimento dell’attività biologica anche in seguito al processo digestivo.
Accompagnati da studi futuri, i frutti di R. coriaria potrebbero quindi rivelarsi un valido contributo nel contrastare l’insorgenza e lo sviluppo di patologie infiammatorie gastriche causate da H. pylori, anche nell’ottica della riduzione del grave fenomeno dell’antibiotico-resistenza associato alle attuali terapie farmacologiche.
Pubblicazione scientifica: “The Nutraceutical Properties of Sumac (Rhus coriaria L.) against Gastritis: Antibacterial and Anti-Inflammatory Activities in Gastritis Epithelial Cells Infected with H. pylori”. Martinelli G., Angarano M., Piazza S., Fumagalli M., Magnavacca A., Pozzoli C., Khalilpour S., Dell’Agli M., Sangiovanni E. Nutrients, 2022 22 Apr; 14, 1757.
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