Alla scoperta del prodotto naturale: un mosaico di conoscenze antiche e di ricerca scientifica

Ogni civiltà, dai tempi più remoti, ha imparato a curare disturbi e malattie utilizzando le piante, come anche altre sostanze di origine naturale. Queste conoscenze, che si sono evolute insieme alla storia dell’umanità, costituiscono il corpo delle medicine tradizionali e offrono numerosi spunti per la moderna ricerca scientifica di nuovi farmaci e terapie.

L’Etnofarmacologia è un campo interdisciplinare di ricerca che ha visto la sua nascita nel XVI secolo, quando i primi missionari Gesuiti giunti nelle colonie dell’America Latina si interessarono all’uso delle piante medicinali da parte delle popolazioni indigene. Successivamente, con il progredire delle conoscenze chimiche e farmacologiche, diversi scienziati hanno contribuito allo studio fitochimico delle piante medicinali e alla loro importanza culturale. Una definizione breve e concisa di questa disciplina scientifica è stata data da Juerg Gertsch, biochimico e ricercatore nel campo delle sostanze naturali: “l’Etnofarmacologia utilizza un approccio in cui l’efficacia aneddotica delle piante medicinali viene messa alla prova in laboratorio”.

Guardare all’uso tradizionale di una pianta, della sua droga, è il punto di partenza dell’indagine che ne definirà il profilo fitochimico, identificando quali sono le molecole che compongono e caratterizzano il fitocomplesso, e attraverso la sperimentazione in vitroin vivo e infine quella clinica, i loro meccanismi d’azione e le diverse attività biologiche e farmacologiche: tutti gli elementi che sono necessari a raggiungere l’obiettivo di renderne migliore e sicuro l’utilizzo salutistico.

L’uso terapeutico di diverse piante utilizzate come rimedi nelle medicine tradizionali, dalla Medicina Tradizionale Cinese all’Ayurveda indiana a quelle del continente africano, è oggi dimostrato e supportato da numerosi studi e trials clinici. Si possono citare piante come Ginkgo biloba, i cui estratti rappresentano un potenziale trattamento per contrastare il decadimento cognitivo; Boswellia serrataCurcuma longa e Harpagophytum procumbens con la loro azione antinfiammatoria e antidolorifica; Panax ginseng, dall’attività adattogena e immunostimolante. Ma anche molte piante della tradizione erboristica “occidentale” hanno una loro valenza salutistica dimostrata con la ricerca, come per esempio: Hypericum perforatum impiegato come antidepressivo; Valeriana officinalis dalle proprietà sedative; Sambucus nigrautile per il trattamento di raffreddore e infezioni delle prime vie aeree.

La conoscenza delle proprietà biologiche di una pianta e dei suoi estratti è il primo tassello per conoscere, capire e sviluppare un prodotto naturale, che sia un fitoterapico o un integratore alimentare. In un prodotto formulato con più ingredienti, oltre all’attività peculiare di ognuno di essi, bisogna riflettere sulle possibili sinergie che si attivano tra i diversi estratti vegetali, come pure sulle interazioni che potrebbero verificarsi con farmaci e alimenti, o con altri prodotti naturali, e i loro possibili effetti collaterali. 

La ricerca in letteratura, nelle monografie dedicate e in farmacopea – ancor prima di effettuare delle eventuali sperimentazioni in vitro per saggiare determinate attività biologiche – è fondamentale per valutare i dosaggi che possono essere considerati efficaci, anche in funzione delle citate possibili sinergie. Per definire una dose specifica e per verificare se quelle utilizzate in un prodotto naturale sono corrette e possono essere efficaci è importante conoscere la titolazione dei principi attivi contenuti in ogni ingrediente. Le informazioni riportate sulle etichette dei prodotti o sulle schede tecniche degli estratti vegetali, in questo caso insieme ad altri dettagli utili al formulatore, sono essenziali.

È un mosaico che si compone tassello dopo tassello, e una volta completato il prodotto naturale arriva sugli scaffali dell’erboristeria e della farmacia.

Oggi l’utilizzo di questi prodotti si rivolge a una platea di persone sempre più ampia, che attraversa tutte le fasce di età. Ogni soggetto, che sia un bambino o un anziano, possiede le sue peculiarità, come ogni pianta medicinale e ogni prodotto naturale. Per l’erborista, il farmacista, il nutrizionista, il medico, aggiornare e approfondire la conoscenza delle proprietà e delle attività dei prodotti naturali è fondamentale, dato che ognuno di essi ha molte sfaccettature e può agire in diversi ambiti della salute.

Il Corso di perfezionamento in “Proprietà salutistiche dei prodotti naturali” dell’Università degli Studi di Milano, coordinato da Mario Dell’Agli, si propone di fornire una preparazione professionale nel settore dell’utilizzo e della produzione delle piante officinali, medicinali e dei prodotti di origine naturale a scopo salutistico e terapeutico, con un coinvolgimento delle aziende del settore, in modo da approfondire anche le metodologie di trasformazione delle materie prime vegetali in prodotti salutistici. 

Per informazioni:

Per ulteriori informazioni sul corso scrivere a CDP.farmacognosia@unimi.it


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Commenti

Una risposta a “Alla scoperta del prodotto naturale: un mosaico di conoscenze antiche e di ricerca scientifica”

  1. […] dalle piante per interagire con l’ambiente hanno un’attività benefica e ha imparato a sfruttarle per curarsi e mantenere la sua […]

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