Amamelide per le infiammazioni della pelle

L’amamelide (Hamamelis virginiana L.) è un arbusto originario del Nord America, ampiamente usato dai nativi americani a scopo terapeutico. La droga è costituita dalle foglie e dalla corteccia (del fusto e dei rami), entrambe fonti di composti tannanti. I colonizzatori occidentali scoprirono presto le proprietà benefiche di amamelide e ribattezzarono la pianta “witch hazel”, ovvero nocciolo della strega. 

La pianta ha mantenuto fino ai giorni nostri una lunga tradizione d’uso contro l’affaticamento delle gambe, le emorroidi e le affezioni della pelle (come eczemi, eritemi solari, infezioni, ferite). Ad oggi però, non esistono solidi studi farmacologici che dimostrino l’efficacia topica di amamelide contro tali disturbi.

Le affezioni della cute sono spesso associate ad infiammazione con origine soprattutto infettiva (virus, batteri, funghi) o allergica. Una delle infezioni cutanee più diffuse negli adolescenti, ma presente anche nell’età adulta, è l’acne. 

Quando gli ormoni o fattori ambientali disturbano l’ecologia della pelle, aumentando la produzione di sebo, il batterio Cutibacterium acnes può trovare un ambiente ideale per la sua proliferazione e provocare lesioni della pelle, che nelle situazioni più gravi possono lasciare cicatrici permanenti sul viso. 

Nei nostri studi di laboratorio abbiamo infettato le principali cellule della pelle (i cheratinociti) con Cutibacterium acnes, per poi verificare se un estratto di corteccia di amamelide potesse inibire l’infiammazione e la vitalità batterica. In particolare, abbiamo studiato il ruolo dei più abbondanti polifenoli presenti nell’estratto di amamelide, ovvero i tannini. 

Al contrario di quanto atteso, l’estratto di amamelide non ha avuto un effetto antibatterico diretto su Cutibacterium acnes, ma al contrario ha inibito la risposta infiammatoria indotta dallo stesso in cheratinociti umani, a concentrazioni facilmente raggiungibili attraverso un’applicazione topica. 

Questo primo studio ha suggerito che l’amamelide possa dare un supporto alla terapia farmacologica contro l’infiammazione acneica, senza apportare necessariamente un effetto antibatterico di supporto.

In un secondo studio abbiamo simulato l’infiammazione tipica della dermatite atopica nel cheratinocita, caratterizzata da lesioni, infezioni e prurito allergico. In questo contesto abbiamo dimostrato che un estratto di amamelide può agire rinforzando la funzione barriera della pelle e contrastando importanti mediatori del prurito. In particolare, abbiamo riconosciuto l’importante ruolo dei tannini in questi meccanismi d’azione.

In conclusione, questi dati permettono di avvicinare l’uso tradizionale di amamelide a studi farmacologici innovativi, volti a promuovere l’utilizzo consapevole di prodotti a base di amamelide che possano risultare il più possibile efficaci e sicuri.


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