L’interdisciplinarità è una disposizione dell’animo

Oggi siamo felici di ospitare un contributo di due colleghi del Settore Progettazione della Ricerca, che ci raccontano proprio la ricerca dall’inedito punto di vista di chi ha il compito di aiutare i ricercatori a valorizzare la propria attività.

Ringraziamo Tomaso Perani e Alice Barbaglio, sperando che vorranno essere ancora nostri ospiti in futuro e che ci accompagneranno nel viaggio che abbiamo iniziato da poco qui su RicercaMIx.

Partiamo con il dire che chi scrive sono uno storico medievista e una biologa animale. La nostra storia ha inizio circa 4 anni fa quando, un giorno di settembre, ci siamo trovati chiusi in una stanza insieme ad un tecnologo alimentare, ad una biotecnologa, ad una chimica di sintesi, ad una sociologa, ad una scienziata della produzione animale e ad un scienziato ambientale. Ognuno aveva un’idea diversa e ben radicata di cosa fosse la ricerca e di chi fosse un ricercatore, ma tutti dovevamo fare lo stesso lavoro: supportare chi scrive progetti di ricerca.

Le sensibilità individuali sono diverse, ma tutti tipi di ricerca sono spinti da curiosità, passione, rigore. Capire cosa questo voglia dire veramente è costato qualche mal di testa e grosse discussioni, ma anche la creazione di un team affiatato, coeso e che riconosce la ricchezza di ognuno.

Noi eravamo costretti in una stanza e il confronto è stato necessario per la nostra sopravvivenza (e incolumità fisica). La sfida che abbiamo affrontato è però quella che pongono oggi quasi tutti gli enti finanziatori: locali, europei o internazionali che siano.

Chi di voi non ci si è già scontrato? Chi non ha pensato: aiuto! oppure Ma devo proprio?! Come faccio ad inserire un pezzo di progetto che riguardi le implicazioni socio-economiche del biomarker che voglio sviluppare?! Lo sappiamo, quello che uno si dice tra sé e sé è: Io non sono capace di fare il sociologo!. La risposta è: Non è necessario essere un sociologo.  Non dovete far tutto. Trovate qualcuno che lo faccia insieme a voi. Dovete solo avere la voglia e la curiosità di aprirvi a mondi completamente diversi dal vostro. Time consuming? Sì, decisamente. Anche perché negli ultimi anni dal ricercatore ci si aspettano una sempre maggiore versatilità e la capacità di ricoprire molteplici ruoli diversi, come un giocoliere a cui sfuggono le clavette.

Gli eventi che organizziamo alla Statale sono quasi sempre rivolti a tutte le discipline e possono diventare occasioni per iniziare un dialogo tra persone con punti di vista differenti, fin dal dottorato di ricerca. Il MeetMeTonight è una grandissima opportunità per conoscere, vedere, comprendere mondi diversi. Alcuni tentativi stanno già dando i loro frutti. Progetti stanno nascendo tra bioinformatici e dantisti, tra economisti e ecotossicologi, tra informatici e medici, tra giuristi e biologi molecolari. Non sempre si vince, ma la mente si apre. A volte serve tempo perché i processi inizino ad attivarsi, le idee devono decantare e maturare ma ormai è una necessità imprescindibile. Difficile, ma si può fare. Il nostro invito non è quello di trascurare la vostra linea di ricerca ma arricchirla dialogando anche con qualcuno lontano da voi.

L’interdisciplinarità non è l’ennesima competenza da acquisire, ma una disposizione dell’animo da coltivare.

Tomaso Perani e Alice Barbaglio
Settore Progettazione della Ricerca della Statale di Milano

 


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