Ergotioneina: una molecola chiave per la salute cellulare

L’importanza dei tiochetoni, come ad esempio il glutatione, è ben consolidata nell’ambito della fisiologia cellulare e dell’omeostasi ossidoriduttiva. Queste sostanze svolgono un ruolo fondamentale nella neutralizzazione dei radicali liberi e nella protezione delle cellule dai danni ossidativi, contribuendo così a mantenere la salute cellulare e a prevenire molteplici patologie legate allo stress ossidativo.

Nel contesto di queste sostanze, l’ergotioneina ha suscitato un crescente interesse negli ultimi anni. Pur essendo conosciuta da oltre un secolo, la sua notorietà è in costante crescita, testimoniata dal significativo aumento di articoli pubblicati negli ultimi dieci anni. Questo fenomeno può essere attribuito a diversi fattori, tra cui la scoperta della sua notevole stabilità chimica rispetto ad altri tiochetoni di simili dimensioni.

Un altro degli elementi chiave che ha aumentato l’attenzione verso l’ergotioneina è l’identificazione di un trasportatore transmembrana ipotizzato come principale via di assorbimento in organismi umani, chiamato Organic Cation Transporter Novel 1 (OCTN1). Questo ha aperto la strada per approfondire la comprensione dei meccanismi di assorbimento e distribuzione dell’ergotioneina nei vari tessuti, contribuendo a delineare il suo impatto sulla salute generale dell’organismo.

È interessante notare che la presenza di OCTN1 nei tessuti, e quindi la concentrazione di ergotioneina, è correlata inversamente al rischio di infiammazione e fibrosi. È degno di nota il fatto che, sebbene non venga sintetizzata nell’organismo umano, si siano riscontrate concentrazioni fino a 2 mM in midollo osseo, eritrociti, fegato e altri tessuti soggetti a elevato stress ossidativo. Inoltre, alcune varianti di questo trasportatore sono collegate a livelli ridotti di ergotioneina in specifici tessuti e a patologie infiammatorie come la sindrome dell’intestino irritabile e il morbo di Crohn. Tali osservazioni stimolano la ricerca di nuove opportunità riguardo all’utilità terapeutica dell’ergotioneina in contesti patologici caratterizzati da processi infiammatori e fibrotici, promuovendo ulteriori ricerche per comprendere appieno il suo ruolo in tali condizioni.

I funghi sono una delle fonti alimentari più ricche di ergotioneina.

La fonte primaria di ergotioneina è rappresentata da batteri e funghi, e, sebbene l’assunzione attraverso la dieta sia comunemente accettata come la via principale attraverso cui questa molecola viene assorbita e distribuita, recenti ipotesi suggeriscono che la flora intestinale potrebbe contribuire significativamente alla sua sintesi. Questa nuova prospettiva ha ampliato il campo di studio sull’origine e sull’accumulo dell’ergotioneina, aprendo nuove vie di ricerca nella comprensione della sua produzione endogena e nelle possibili interazioni tra il microbiota intestinale e il metabolismo dell’ergotioneina.

È inoltre interessante notare come non sia necessario assumere grandi quantità di ergotioneina per mantenere delle concentrazioni significative nei tessuti. Infatti, questa molecola ha dimostrato un lento turnover metabolico, in quanto si è osservato un elevato riassorbimento a livello renale, associato ad una bassa escrezione.

In conclusione, l’ergotioneina emerge come un composto intrigante con potenziali benefici per la salute umana, spingendo la comunità scientifica a esplorare più a fondo le molteplici sfaccettature della sua biologia, del suo trasporto, e delle sue implicazioni terapeutiche. La comprensione della struttura e del meccanismo di riconoscimento e trasporto di OCTN1 può essere un primo passo in questa direzione.


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