(In)to the bone: fino all’osso

Racconto di una storia

Clara: Ciao.
Ana: Eccoti finalmente, ti stavo aspettando. 
Clara: Non so cosa fare, non so da dove iniziare, ma so che devo. Devo?
Ana: Certo che devi, è il momento. Sono qui per te, parlami. 
Clara: Mamma mi dice che sono perfetta, ma non è vero, è una bugia, solo tu lo sei. Voglio diventare come te. Dimmi cosa fare
Ana: Tua madre non sa, non si deve permettere. Ti guido io, e sarai perfetta. Ascoltami!!

Da qui ebbe inizio la storia di Clara, o meglio, la storia di Clara e Ana. Clara (nome di fantasia), non sapeva a cosa stesse andando incontro, era completamente ignara che questa relazione l’avrebbe portata a perdersi. Ed ora capirete perché.

Ana: Permettimi di presentarmi come si deve, il mio nome, o quello datomi dai cosiddetti medici, è Anoressia, Anoressia nervosa, ma ora che siamo amiche tu mi puoi chiamare Ana. Dovrai seguire delle semplici regole in questo rapporto: io e solo io so la verità, non potrai contraddirmi, non potrai rifiutarti di fare tutto quello che ti dirò e dovrai dimenticarti del resto, degli altri, della tua famiglia e dei tuoi amici, perché loro mentono, e solo io so la verità.

La verità di cui parla Ana è l’imperfezione, l’imperfezione di Clara. Un pensiero già presente nella mente di Clara, che con il passare del tempo si radica sempre di più in un’ossessione instancabile che la porterà ad ammalarsi. L’Anoressia nervosa è una malattia psichiatrica, appartenente alla classe dei disturbi del comportamento alimentare (DCA), che necessita di essere individuata, capita e curata al pari di una qualsiasi altra patologia mentale. In un post precedente abbiamo già conosciuto Ana, ma oggi vorrei parlarvene da un altro punto di vista, quello di persone in carne ed ossa che nascondendosi dietro un cellulare, sono in grado di manipolare la mente di giovani ragazze e ragazzi, fino a farli cadere in una spirale di autodistruzione, che purtroppo, ad oggi, in molti casi ha fine solo con la morte. 

Clara: Farò tutto quello che mi dirai di fare.

.. E questo è stato il più grande sbaglio inconscio di Clara, affidarsi completamente ad una persona sconosciuta, pur di poter cambiare il proprio aspetto fisico e riuscire a farsi accettare dal mondo, ancor prima che da se stessa. Clara, vulnerabile giovane donna, è stata spronata a dimagrire, non mangiando, praticando assiduamente un’attività fisica innaturale e sfruttando lassativi e diuretici, fino ad arrivare a pesare 30 kg, a 20 anni. Clara si è ammalata, e per quanto il suo fisico continuasse a resistere e permetterle di sopravvivere, Clara era depressa e continuamente scontenta della propria esistenza. 

Dall’anoressia nervosa si può guarire, ma è altrettanto vero che ad oggi non esistono trattamenti farmacologici efficaci in grado di curarla e che il grado di ricaduta è molto alto. Per questo motivo nel nostro laboratorio di Psicofarmacologia Sperimentale del Dipartimento di Scienze Farmacologiche e Biomolecolari dell’Università degli Studi di Milano, grazie ad un finanziamento di Fondazione Cariplo, ci stiamo occupando di studiare dal punto di vista pre-clinico, i possibili meccanismi neurobiologici messi in atto a livello molecolare in questa patologia, così da poterne scoprire le cause e sviluppare, di conseguenza, un trattamento farmacologico mirato (Adolescenti e cibo: la spirale dell’anoressia nervosa).

Ana:     
1) Se non sei magra, non sei attraente; 
2) Essere magri è più importante che essere sani; 
3) Compra dei vestiti, tagliati i capelli, prendi dei lassativi, muori di fame, fai di tutto per sembrare più magra; 
4) Non puoi mangiare senza sentirti colpevole; 
5) Non puoi mangiare cibo ingrassante senza punirti dopo; 
6) Devi contare le calorie e ridurne l’assunzione di conseguenza; 
7) Quello che dice la bilancia è la cosa più importante; 
8) Perdere peso è bene, guadagnare peso è male; 
9) Non sarai mai troppo magra; 
10) Essere magri e non mangiare sono simbolo di vera forza di volontà e autocontrollo.

Questi sono i dieci passi, dovrai seguirli, senza pentimento e con estrema convinzione, solo così potrai stare bene. 

Per voi, cari lettori, ho citato l’assurdo decalogo di Ana: i dieci comandamenti che lei impose a Clara. Tantissime sono le Clara al mondo che si sono trovate in questa situazione, e per darvi un’idea di cosa intendo con tantissime, eccovi alcuni numeri: solo in Italia, su circa 60 milioni di persone, 3 milioni di queste sono affette da disturbi dell’alimentazione di cui il 95,9% sono donne e il 4,1% uomini. Il dato è stato presentato al ministero della Sanità in occasione della Terza Giornata sulla Salute delle donne nel 2018. Scontato dire che questi numeri sono in grande aumento, in particolare a causa dei mezzi di comunicazione di massa e dei social media che oggigiorno rendono la comunicazione e la disinformazione pane quotidiano per chiunque. 

Ana:… Sei mia e solo mia. Senza di me non sei nulla, quindi non combattermi. Quando gli altri fanno commenti, ignorali. Passaci sopra, dimenticati di loro. Dimenticati di chiunque provi a portarmi via. Sono il tuo bene più grande e voglio che le cose restino così…”

Non a caso Clara non ha più molto da dire, e dunque non ho molto da riportare. Clara esegue, è diventata Ana.

Questo post, oltre che informativo, vuole anche essere uno specchio, un utile consiglio che dovrebbe far riflettere tutti coloro che, un giorno, si dovessero ritrovare a digitare sulla tastiera del pc “come diventare anoressici” o recuperare un numero di cellulare ed entrare in un gruppo pro-Ana. 

“E poi si perdono, convinte come sono, di essersi trovate.”

Commenti

Una risposta a “(In)to the bone: fino all’osso”

  1. […] conto che sia difficile pensarla come una patologia così preoccupante, ma vi invito a leggere un post che avevo già scritto sull’argomento per aiutarvi a capire quanto sia pericolosa e con quanta […]

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