La comunicazione intercellulare

La comunicazione ha sempre rappresentato uno degli aspetti più salienti e importanti della vita. Basti pensare che ognuno di noi, ogni giorno, comunica decine e decine di informazioni attraverso sistemi naturali, analogici e digitali; anche io, in questo preciso istante, sto comunicando con chi si cimenterà nella lettura di questo piccolo contributo scientifico.

La comunicazione riguarda la natura anche a livello microscopico; in sintesi la cosiddetta “unità funzionale” di qualsiasi essere vivente è la cellula. Essa rappresenta il vero motore immobile della vita. 

Anche le cellule, proprio come gli esseri umani hanno bisogno di comunicare, ma non possono di certo camminare, spostarsi, scambiare quattro chiacchiere con un altro gruppo di cellule e ritornare al loro posto, sottraendosi così al loro lavoro (ebbene sì, le cellule sono un chiarissimo esempio di stacanovismo).

Per aggirare questo ostacolo, le cellule hanno pensato bene di creare un meccanismo capace di immagazzinare i loro messaggi all’interno di piccole vescicole, che vengono rilasciate e inviate nei posti più lontani. Potremmo pensare di paragonarle a dei piccoli pacchi postali che vengono smistati ogni giorno oppure a delle navicelle che viaggiano all’interno di vene e arterie. 

Parlando in termini leggermente più tecnici, questi “pacchi postali” sono definiti vescicole extracellulari, le quali a loro volta sono composte da varie categorie; le due più rilevanti sono esosomi e microvescicole. Da qualche anno lo studio sulle vescicole extracellulari ha subito un vero e proprio boom, sono difatti numerosissimi i gruppi che si sono cimentati in questo nuovo tipo di ricerca.

Ora la domanda saliente; quali sono i vantaggi sullo studio relativo alle vescicole extracellulari? 

  • Dal momento che la cellula “malata” secerne più vescicole, esse possono essere utilizzate quali biomarcatori di patologie in maniera poco invasiva, con una semplice analisi del sangue, della saliva o delle urine;
  • Sviluppo di una terapia farmacologica mirata a ridurre il rilascio di vescicole che potrebbero portare un messaggio dannoso per la salute;
  • Fra le caratteristiche delle vescicole extracellulari si possono annoverare l’estrema resistenza nei fluidi biologici e il fatto che riconoscano la cellula ricevente. Studi atti alla comprensione e caratterizzazione della loro struttura sono di estrema utilità in quanto si potrebbe pensare di “costruire” delle vescicole artificiali mimando le stesse caratteristiche di quelle naturalmente secrete, per veicolare farmaci con elevata specificità all’interno della cellula ricevente, evitando così la degradazione dello stesso.

Numerosi passi in avanti sono stati compiuti negli ultimi anni da tutta la comunità scientifica, grazie anche alla fondazione di numerose società per le vescicole extracellulari (in Italia è nata di recente EVITA) attente all’armonizzazione delle procedure per il loro studio nei vari laboratori sparsi per il mondo.

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