Malattie cardiovascolari, risposta infiammatoria e immunitaria: una questione di… colesterolo

Molteplici evidenze derivanti dalla letteratura scientifica ci indicano chiaramente che, in parallelo all’aumento dei livelli di colesterolo nel sangue, un’alterazione della risposta immunitaria contribuisce alla progressione delle malattie cardiovascolari; di conseguenza, la comprensione dei meccanismi alla base di questo cortocircuito offre nuovi bersagli farmacologici per il trattamento dei pazienti affetti da tali patologie.

Numerose cellule costituiscono il nostro sistema immunitario, ciascuna caratterizzata da una funzione peculiare; nel progetto finanziato da Fondazione Cariplo ci occupiamo di linfociti e cellule dendritiche e dell’effetto che il colesterolo ha sulla loro attività. Se immaginassimo il sistema immunitario come un esercito, potremmo identificare i linfociti come soldati che, suddivisi in battaglioni, svolgono con un compito preciso, cioè l’assalto di una specifica sostanza, spesso di natura proteica, riconosciuta come estranea (not self), mentre le cellule dendritiche come capitani, che istruiscono i linfociti ad attaccare. Nelle malattie cardiovascolari si assiste a un “ammutinamento” con conseguente alterazione della risposta immunitaria. Per quale motivo questo avviene? Molti meccanismi sono stati ipotizzati quali potenziali colpevoli e sono tuttora in fase di studio, tuttavia l’eccesso di colesterolo rappresenta il principale imputato. Infatti, il colesterolo che circola nel sangue come parte delle LDL (lipoproteine a bassa densità, anche note come colesterolo cattivo), quando è in eccesso, si accumula sia nei vasi, contribuendo alla formazione della placca aterosclerotica, sia nelle cellule, tra cui quelle immunitarie, alterandone la funzionalità. Per contrastare questo processo, l’organismo ha messo in campo dei meccanismi di protezione per rimuovere l’accumulo di colesterolo e facilitarne l’eliminazione, quali le HDL (lipoproteine ad alta densità, o colesterolo buono). Nel dettaglio, il progetto finanziato da Fondazione Cariplo si pone come obiettivo quello di approfondire uno di questi meccanismi di mobilitazione del colesterolo, studiando il ruolo di una proteina, l’apolipoproteina E, sulla funzionalità delle cellule dendritiche. L’apolipoproteina E risulta fondamentale per controllare la quantità di colesterolo che si accumula nella cellula e una sua mancanza o alterazione della funzionalità si traduce in un’iperreattività delle cellule dendritiche e, di conseguenza, della risposta infiammatoria e immunitaria mediata dai linfociti.

I risultati, provenienti sia dalla nostra ricerca sia da quella di altri gruppi, confermano che individuare i meccanismi che controllano la mobilizzazione del colesterolo a livello delle cellule immunitarie rappresenta un promettente bersaglio terapeutico per controllare l’eccessiva risposta immunitaria che accompagna le malattie cardiovascolari.


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