Medicina di genere e diametro dell’arteria brachiale

La medicina di genere è la scienza biomedica che studia le differenze legate al genere da un punto di vista anatomo/fisiologico e di risposta alle cure. La fisiologia degli uomini, infatti, è estremamente diversa da quella delle donne e tale diversità influisce profondamente sul modo in cui quasi tutte le patologie si sviluppano, sono diagnosticate, curate ed affrontate dal paziente.

Nell’ambito delle malattie cardiovascolari, numerose sono le differenze di genere osservate nell’aterosclerosi. Ad esempio, diversi studi hanno dimostrato che gli uomini presentano un maggior numero di placche aterosclerotiche a livello del distretto arterioso coronario e carotideo; le donne, invece, sono risultate più vulnerabili a fattori di rischio convenzionali, quali fumo di sigaretta e diabete. Un aspetto ancora da approfondire restano, invece, le differenze di genere in distretti periferici utilizzati per valutare il rimodellamento vascolare, come il distretto brachiale. 

La brachiale è un’arteria che decorre lungo il braccio dall’arteria ascellare fino al gomito e il suo diametro (BAD, dall’inglese brachial artery diameter) può essere facilmente misurato, in modo completamente non invasivo, mediante metodiche ultrasonografiche. Come già dimostrato in altri distretti arteriosi, anche il BAD tende ad allargarsi in risposta alla presenza di fattori di rischio vascolari e, pertanto, in passato ha attirato l’attenzione della comunità scientifica quale possibile marker di aterosclerosi. Il BAD, infatti, è associato a fattori di rischio quali sesso, invecchiamento, obesità, diabete e ipertensione. Il BAD si associa anche al numero complessivo di fattori di rischio, al rischio cardiovascolare globale, all’aterosclerosi subclinica e, cosa più importante, all’incidenza di eventi cardiovascolari. Nonostante numerosi autori abbiano valutato la relazione fra il BAD e questi aspetti, pochi sono gli studi in cui tali associazioni siano state valutate considerando le possibili differenze di genere. Questo argomento è stato oggetto della mia tesi di laurea magistrale in Farmacia.

L’attività di ricerca si è svolta presso la “Unità per lo Studio della Morfologia e della Funzione Arteriosa” del Centro Cardiologico Monzino. Tale unità, diretta da Damiano Baldassarre, si occupa di imaging vascolare nell’uomo. In tutti i pazienti afferenti all’unità sono misurati di routine alcune variabili ultrasonografiche, tra cui il BAD. Il database utilizzato per lo studio contiene più di 4000 pazienti, un numero più che sufficiente per valutare le differenze di genere nelle associazioni tra BAD e fattori di rischio, aterosclerosi subclinica e clinica.  

Le analisi da noi effettuate permettono di affermare che all’aumentare dell’indice di massa corporea (o BMI, dall’inglese body mass index) il BAD tende ad aumentare e tale aumento è maggiore negli uomini che nelle donne; mentre all’aumentare del numero complessivo di fattori di rischio il BAD tende ad aumentare maggiormente nelle donne. Un’ulteriore analisi ha anche permesso di documentare che il sesso sembra influenzare anche l’associazione tra BAD e incidenza di eventi vascolari; tuttavia, quest’aspetto merita ulteriori approfondimenti.

Possiamo quindi concludere che il genere influenza alcune delle associazioni osservate fra il BAD e l’aterosclerosi. Pertanto, al fine di poter utilizzare l’allargamento del BAD nelle diverse strategie preventive, ogni valutazione dovrebbe essere sempre effettuata in chiave sesso-specifica.

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